Ad quid ?

 

Vi ho visti partire dall’Italo porto,

vi ho visti abbracciare i cari affetti,

vi ho visti radiosi sorridere al volgo,

vi ho visti orgogliosi nel nobile intento.

 

E siete partiti per non ritornare,

siete volati in un cielo celeste,

siete passati per il malefico mare,

per Nassiria, l’Iracheno arsenale.

 

Portavate in grembo l’amena pace,

una parola gentile, un ramo d’ulivo,

una bianca colomba, per un popolo stremo

 da un’inutile, crudele e corrotta guerra.

 

Or chiudo gli occhi e sento le voci

dei tanti Fratelli caduti in guerre passate,

di tanti Romani periti per l’Impero,

gridare rabbiosi… ad quid ?

 

 

Forse perchè aquile non catturano mosche,

Forse perché Cesare cadde per Bruto,

Forse perché la Patria vi fu messaggera,

che credeste in quest’incerta missione ?

 

 

Or in ginocchio sulla Vostra tomba,

vi chied’io perdono,

Perdono e una preghiera

All’onnipotente Dio,

che il Vostro sacrificio

redima i mali oscuri

e plaghi i cuor belligeranti,

della fratricida guerra.

!. 

           

 

 “il Saggio” IX concorso Internazionale
Città di  Eboli-  (2004).