L'OPINIONE DELLA RAGIONE

Tutte le ragioni sono possibili a patto che esista una sola solida e salda convinzione.

Salvatore era un brav'uomo. Se in passato si era trovato nei guai lo si doveva alla sua eccessiva bontà, a quella tendenza o tentazione, a fare il bene al punto che essendo le sue intenzioni sempre personali il bene riusciva male interpretato o frainteso con le conseguenze che si possono immaginare. Episodi, al povero Salvatore, ne erano capitati molti, al punto che ad ogni azione intrapresa interrogava più volte se stesso sulla opportunità della cosa, sgrammaticando spesso per le troppe domande e concludendo con " è questa l'opinione della ragione ?". Operaio di professione ma intellettuale di vita, Salvatore da tempo aveva sconfitto i preconcetti e si era rassegnato alla sua condizione. Leggeva molto e nelle conversazioni a nessuno passava mai per la mente la sua vera professione. Aveva appena compiuto i 35 anni e presentava un aspetto giovane e curato. Sempre elegante di quell'eleganza che mai volge alla pacchianeria, trovava spesso consensi tra le amicizie femminili. Di origine meridionale ma di cadenza settentrionale era convinto che le proprie origini non si possono cancellare. Non parlava il proprio dialetto ma nei momenti più tesi nella sua mente riaffiorava qualche frase, sempre delle peggiori, per cui dava ragione a Frued e ripeteva tra sè " che informazione ho io di come sono effettivamente ? Pochissime ! A volte so solo come mi chiamo, cosa faccio e qualche altra stupidaggine".

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